Brat'ja Karamazovy (2009)

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    'Daughter of the rain and snow'

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    Serie russa in dodici puntate tratta dall'ultimo romanzo di Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov. Al centro della storia ci sono le vicende della famiglia Karamazov, formata da un padre volgare e dissoluto e dai suoi figli (il sensuale e orgoglioso Dmitrij, il razionale e studioso Ivan, il calmo e pio Alëša e il figlio illegittimo Smerdjakov), in particolare di un parricidio che si rifletterà immancabilmente sulle loro vite.
    Cast: Anatoliy Belyy (Ivan Karamazov), Pavel Derevyanko (Smerdjakov), Aleksandr Golubev (Alëša Karamazov), Sergey Gorobchenko (Dmitrij "Mitja" Karamazov), Viktoriya Isakova (Katerina Ivanovna), Sergey Koltakov (Fëdor Karamazov), Elena Lyadova (Grušenka), Sergey Batalov (Perchotin).

    511pPFEzJ-L


    La visione andrà un po' a rilento perché devo ancora finire il romanzo, ma intanto ho visto la prima puntata per capire se ne valeva la pena e non sembra malaccio. C'è troppa luce per i miei gusti e no, non mi sto facendo influenzare dalla visione "bleak" che mi sta lasciando la lettura, si colloca decisamente all'opposto delle ultime due stagioni di Isabel (se avete seguito tutte le mie lamentele sull'argomento, sapete di cosa parlo), ma la cosa più fastidiosa sono sicuramente le musiche. I toni di questa puntata sono molto spensierati, ma per me non possono assolutamente giustificare quelle musichette orrende (per fare un esempio, la scena iniziale coi ragazzini che giocano spensierati - licenza poetica di chi si è occupato della sceneggiatura - sommata a quelle cose mi ha fatto pensare a Paperino e i tre nipotini più che ai Karamazov :rolleyes: ). Per il resto non posso lamentarmi, non è ancora successo molto e l'incontro della famiglia Karamazov dallo starec è stato molto sintetizzato: i discorsi folosofeggianti di Ivan sono quasi assenti, così come le continue scaramucce tra Mjusov e Fëdor Pavlovič (che però fa il buffone al punto giusto). Anzi no, posso ancora: il personaggio di Rakitin non è sgradevole e non rompe ad Alëša come nel romanzo, qui lo fa salire addirittura sulla sua bicicletta e si divertono come amiconi (?!?)
    A questo punto viene spontaneo chiedersi cosa succederà nella scena in cui Rakitin porta Alëša da Grušenka, perché lo fa per profitto e per gongolare sperando che A. ceda a qualche tentazione
    Mitja, probabilmente, è quello che ha avuto più da fare, tra il presentarsi in ritardo e raccontare ad Alëša la sua versione dei fatti, ma mi farò un'idea migliore pian piano che la storia entrerà nel vivo.

    C'est tout, ci si aggiorna più in là.
     
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    Ho appena finito di vederla e, musiche fastidiose a parte (non c'è stato verso di liberarsene), non l'ho trovata male. Le puntate non durano molto, scorrono bene e anche come adattamento direi che non è da buttare, anche se alcune cose non mi sono piaciute. Su questo torno dopo, intanto mi sembra giusto far presente la difficoltà dell'adattare un romanzo come I fratelli Karamazov che, sicuramente, in una serie in più puntate rende molto di più che in un film di un paio d'ore, ma rimane pur sempre un romanzo che guarda e scava anche dentro i suoi personaggi e questo, indipendentemente dalla bravura di un attore, lo vedo un po' complesso nel venir trasportato dal libro allo schermo.
    Un po' di cose sono state tagliate o semplificate, come ad esempio la presenza dello starec, che domina la prima parte del libro e qui rimane un po' sullo sfondo (è stata tolta la sua backstory trascritta da Alëša, ma in questo caso capisco che, per esigenze varie, si sia deciso per il taglio), ma anche le arringhe dell'accusa e della difesa (e anche qui posso capire, avrebbero dovuto fare una puntata solo per far parlarli parlare) e l'ultima conversazione tra Mitja e Alëša (e qui un vero peccato, perché
    Mitja fa tutto un discorso sul fatto che è russo e tornerà in Russia).

    Passando a quello che non mi è piaciuto, direi che il far cominciare ogni puntata con i due minuti del finale è un NO grande come una casa. L'ho visto fare in qualche serie spagnola e mi ha sempre infastidita parecchio, anche se so come la storia va a finire. L'ultima puntata poteva venir fuori meglio, soprattutto con il discorso presso la pietra spostato a metà e non alla fine, ma già dalla prima puntata avrei dovuto capire che avevano deciso di concentrarsi sui tre fratelli, facendo vedere quelle brevi scenette di un'infanzia idilliaca che di certo non hanno avuto, soprattutto tutti e tre insieme. Infine, alcune scelte riguardo Smerdjakov non mi sono andate giù. Avrebbero potuto evitare di fargli squartare maiali e dare pacche sul fondoschiena alla tizia che ha avuto la sfortuna di trovarglisi vicino in quel momento
    per darci l'idea di un personaggio subdolo e viscido.
    Hanno avuto la fortuna di avere un buon attore capace di comunicare bene col tono di voce e con l'espressività, quindi non vedo proprio che bisogno c'era di uscirsene con certe idee. Rakitin, di cui mi lamentavo nel post qui sopra, invece, è diventato il personaggio sgradevole che è nel libro, ma il suo ruolo durante l'arresto e il processo (che occupa un paio di puntate, neanche piene) è stato nullo e anche qui potrei capire il motivo e l'importanza di dare più spazio sullo schermo ai testimoni chiave.
    Mi pare di aver già detto tutto, ma nel caso in cui non si fosse capito mi sento di consigliare la serie, indipendentemente da ciò che mi è piaciuto o meno. Consiglio anche il libro, ovviamente, da leggere con il giusto spirito e la giusta concentrazione, come sempre.
     
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    Ho visto il primo episodio ieri, è stato un po' pesantuccio ma me lo aspettavo più pesante, non ho abbastanza ricordi dei particolari del libro per fare troppi paragoni o discorsi troppo sensati, quindi procederò per punti:

    - Anche io, nonostante la lettura del romanzo risalga ad anni fa, sono rimasta stupita dalle musichette e dall'atmosfera estremamente gioiosa che c'è all'inizio, nonché dalla luce, e mi sono chiesta se veramente ci potesse essere tanta spensieratezza in un romanzo del Dosto, seppure per un breve periodo. Però, dal punto di vista della messa in scena, è bellissimo vedere la Russia, quella vera, non la Lituania o gli interni di palazzi all'europea che si vedono negli adattamenti europei di romanzi russi.

    - Non mi ricordavo niente dell'origine dei tre fratelli (intendo dire come hanno passato l'infanzia, ricordavo meglio solo Smerdjakov, ma non ricordavo il particolare dell'epilessia), quindi il voice over iniziale è stato utile, però anche pesante da seguire, dover leggere tutti quei sottotitoli mentre la voce parlava e parlava e parlava. Però mi rendo conto di quanto sia difficile, come dicevi anche tu, rendere un romanzo verboso come sono quelli di Dostoevskij in immagini senza fare uso di espedienti del genere. E, nonostante abbia visto solo il primo episodio, sono convinta che sarò d'accordo anche sul fatto che i suoi romanzi sono anche molto interiori, sono nella testa dei personaggi più che nei fatti, e questa è una cosa che non si può più di tanto replicare in una serie televisiva (e men che meno in un film).

    - I russi mi sembrano sempre eccessivi quando parlano, dovrò abituarmici (non che non abbia mai visto un film russo però ecco quanto e in che modo agitato parlano!).

    - Ho trovato Alëša veramente inquientante... :unsure:

    - Dmitrij non mi piace tanto... È come se gli mancasse quell'edge che aveva il personaggio del romanzo (wow, che spiegazione precisa che ho dato... sorry, non saprei come definirlo meglio), nonostante il modo in cui agisce qui.

    - Ma comunque non mi ricordavo niente della storia dei soldi, di Katerina Ivanovna... Nightingale, perché vuoi farmi rileggere tutti i romanzi russi?!! Ho Moby Dick in lettura! :lol:

    - Ma in definitiva sono stupita da quanto siano scorsi velocemente i minuti, come ho detto ero preoccupata della eventuale lughezza e pesantezza e lentezza.
     
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    Il grandissimo pregio di questa serie è che scorre molto bene e non è affatto pesante, ma forse perché le parti più pesante sono state tagliate o sintetizzate. Posso dirti che la parte iniziale coi tre ragazzini che giocano è una licenza poetica della serie, perché non ricordo che abbiano passato giorni così spensierati a giocare tutti insieme, visto che sono stati presto sballottati di qua e di là e separati, ma ti fa capire che vogliono puntare sulla relazione tra i tre (anche i primissimi minuti, con Ivan che abbraccia Mitja). Alëša, come vedrai, è il personaggio più penalizzato da questo adattamento e non è il protagonista di cui Dostoevskij ti parla nel romanzo. Ivan, forse, e Smerdyakov sono quelli che ne escono meglio, anche se di S. continua ad infastidirmi il continuo accostamento coi maiali.

    La mia parte preferita della puntata, comunque, è il momento in cui arriva Mitja e il padre fa capire come sarà l'andazzo, perché ci sono Ivan e Alëša che si guardano come per dire

    CITAZIONE
    I russi mi sembrano sempre eccessivi quando parlano

    E ancora non hai visto Grušenka :lol:
     
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    Ahahah in effetti Ivan ha sempre una faccia che sembra stia pensando "I am done. I'm so done", povero. :lol:

    Comunque, secondo episodio, posso ammazzare io padre Karamazov, e tutti insieme a lui? :lol: Così risparmio il processo a Mitja (che continua a non dirmi niente però). Alëša continua a inquietarmi, ma non ti ho detto uno dei motivi: è UGUALE a Clémence Poésy. :lol:
    Anyway non ci sto capendo molto, nel senso che ogni tanto mi perdo, c'è stata una scena in cui si discuteva dell'esistenza di Dio e io pensavo "let's not talk about God at the table, it's bad manners", Alëša è super passivo, io comunque lo ricordavo come un personaggio un attimo più vivo, Grušenka mi fa paura, me la ricordavo come un'esagitata ma qui fa proprio paura. In generale mi sembra che questo adattamento sia fatto per chi ha letto il romanzo, anzi per chi lo ha letto di recente, altrimenti è un po' confusionario. Ah e Grušenka mi ha fatto pensare ancora di più che Dosto non è fatto per essere adattato: questo in realtà sarebbe il primo adattamento che vedo, ma i personaggi risultano esagerati, i loro discorsi eccessivi per qualunque setting, tipo lei che ride a crepapelle tutta l'ora, va bene che si sta prendendo in giro di Ekaterina Ivanovna, ma boh nei romanzi questi personaggi un po' squinternati appaiono meno strani perché sai di essere dentro un romanzo di Dostoevskij e che dunque te li devi aspettare, vederli recitati è un po' un colpo. Però l'attore di Alëša, nonostante il pallore sempre più preoccupante, non mi dispiace per niente, piuttosto è come è scritto il personaggio che non mi convince troppo.
     
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    Sì, purtroppo con l'aspetto spirituale ridotto il povero Alëša accusa il colpo. E' il fratello con l'animo più sensibile e gentile, se gli togli lo starec Zosima e poi mi salti la storia di lui che va sulla tomba della madre, perde parecchio. Capisco che per una serie tv sia più facile interessarsi agli eccessi di Mitja e alla lotta interiore di Ivan, però esiste anche Alëša e non puoi fargli fare semplicemente l'emissario tra i fratelli, il padre e gli altri personaggi.
    CITAZIONE
    ma i personaggi risultano esagerati, i loro discorsi eccessivi per qualunque setting, tipo lei che ride a crepapelle tutta l'ora, va bene che si sta prendendo in giro di Ekaterina Ivanovna, ma boh nei romanzi questi personaggi un po' squinternati appaiono meno strani perché sai di essere dentro un romanzo di Dostoevskij e che dunque te li devi aspettare, vederli recitati è un po' un colpo.

    Penso la stessa cosa. Sai che sono esagerati, si capisce subito, ma un conto è leggerlo e un conto è vederlo. Ascoltarli me li rende davvero fastidiosi, ma se qui è così immagina cosa può essere L'Idiota.
    CITAZIONE
    è UGUALE a Clémence Poésy

    :lol:
     
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    Poi edito, ma sto guardando la terza puntata e devo confessare di non ricordare assolutamente niente di questa ragazza sulla sedia a rotelle che urla come una pescivendola e vuole sposare A (non so i diacritici da windows :blush:).

    Edit: Alla fine ho guardato la terza e la quarta, devo dire che scorre tantissimo e mi piace il fatto che ci siano poche scene molto lunghe, permette di seguire i discorsi e di spiegare almeno decentemente i temi del romanzo, l'unica cosa è che ero curiosissima di vedere come avrebbero reso Il Grande Inquisitore, e invece l'hanno spezzato perché l'hanno infilato alla fine della quarta puntata.
    Un'altra cosa che mi fa strano dei russi è che il modo in cui parlano li fa sembrare come se stessero sempre col muso, quindi uno ci mette un po' per capire le intenzioni degli attori, ad esempio la pescivendola di cui sopra non mi piace per come urla ma di faccia mi sembra brava.
    Ah e poi hai ragione, quella sequenza iniziale/finale ripetuta all'inizio di ogni episodio mi sta diventando insopportabile.

    Edited by uninterrupted mournfulness - 10/12/2015, 09:12
     
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    Dopo la seconda puntata ho cominciato a saltarla, non ha nessun senso farla rivedere mille volte, così come non lo ha dirci come finisce.

    Quando ci sono flashback, racconti, sogni o visioni si sono divertiti a metterli a fine puntata, c'è giusto un'eccezione, se non ricordo male, poi vedrai. Le Khokhlakova sono entrambe irritanti, la madre lo è di suo e Lise perché è il personaggio dostoevkijano un po' esagerato che qui hanno voluto sottolineare anche col tono di voce.
     
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    Io non capirò mai la scelta di iniziare dalla fine e poi andare di flashback, perché mi devi spoilerare le cose, è una cosa che secondo me dà pochissimi vantaggi e tantissimi svantaggi.
     
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    Infatti, anche perché non aggiunge nulla e non credo neanche che invogli a continuare la visione fino alla fine per capire come si arriva a quel punto, a me la guasta solamente.
     
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    Ho visto gli episodi 5 e 6, il 5 mi è piaciuto particolarmente, soprattutto tizia Grushenka (mi scuso per le traslitterazioni americanizzate ma non so fare i diacritici da questo computer) nella scena con Aliosha e Smerdiakov.
    Però siccome ho visto l'inizio della 6 parecchi giorni fa, e la fine solo oggi, mi sono un attimo persa su cosa ha fatto Dmitrij per riempirsi di sangue.
    Anyway sono sempre stupita di come le puntate finiscano in fretta, con poche scene, mi sta piacendo molto, anche la parte sul grande inquisitore l'ho trovata tutto sommato efficace, ma sopratutto il dialogo tra Aliosha e Ivan. Tra l'altro si potrebbe iniziare un bingo dei romanzi russi, e la puntata cinque avrebbe vari elementi, tra cui la presenza di un ufficiale che è responsabile di qualcosa, e la critica alla religione cattolica.
     
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    Un altro punto a favore, che però può essere anche a sfavore, è l'aver tolto la storia dello starec, per il semplice fatto che inserirla nella serie sarebbe stato tutt'altro che facile, anche se purtroppo è Alyosha che ne fa le spese (se non ricordo male ci tocca leggerla perché lui la trascrive). Già gli hanno tolto molto, se gli togli anche Zosima puoi dire addio al personaggio del romanzo.
    CITAZIONE
    Però siccome ho visto l'inizio della 6 parecchi giorni fa, e la fine solo oggi, mi sono un attimo persa su cosa ha fatto Dmitrij per riempirsi di sangue.

    Grigorij cerca di fermarlo mentre scappa e lui lo colpisce col pestello che aveva preso, senza neanche accorgersene e sapere perché, a casa di Grushenka.
     
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    Grigorij cerca di fermarlo mentre scappa e lui lo colpisce col pestello che aveva preso, senza neanche accorgersene e sapere perché, a casa di Grushenka.

    Ah vero, merci!

    Il povero Alëša è veramente sacrificato, sembra stare lì principalmente perché tutti gli altri personaggi gli vomitino addosso tutti i discorsi che hanno da fare, però in fondo sono contenta che abbiano levato tutta la roba dello starec, o meglio non tutto, ma il flashback, perché devo confessare che è la parte del romanzo che ho trovato più pesante; non noiosa, non brutta, ma pesantissima sì. Il grande inquisitore potrei averne letto una riga sì e una no.... :unsure: Mi vergogno profondamente, e infatti lo devo rileggere. A proposito di riletture, e vado un attimo OT, ho scovato un'edizione dei Demoni su book mooch, ma solo il primo volume (dovrebbe essere Garzanti ma ancora non mi è arrivata quindi non ne sono certissima), quindi leggerò un po' da lì un po' dalla Mondadori, così non ci spendo soldi e bon.

    Ah altro elemento del bingo della letteratura russa che avevo scordato, dall'episodio sei: la comparsa di un personaggio polacco che chiama tutti pan, pani, panna. :lol:
     
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    Puoi scegliere se fare un bingo dostoevkijano, ma forse sarebbe troppo semplice :lol:

    Quella parte era poco televisiva per me e infatti non hanno fatto male a saltarla. Alëša, poveraccio, poteva essere valorizzato in altro modo, potevano rimediare con qualche sforzo in più, comunque è un vero peccato vederlo ridotto a una specie di punching ball e l'attore fa quello che può con quello che gli hanno detto di fare.

    [Ottimo, la garzanti è quella che ho io, solo che un volume solo è triste, chissà che fine ha fatto l'altro :\]
     
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    La sensazione è che con DODICI (gasp) puntate avrebbero potuto dare un po' più spazio anche a lui, la sei è praticamente solo Mitja che blatera e che vuole andare a Morskoe (spero di averlo azzeccato). Però il ritmo mi piace quindi non mi lamento più di tanto.

    Sì un solo volume è triste ma la tizia mi ha detto che a lei lo avevano spedito (quindi è di terza mano :lol:) senza dirle che era solo quello, quindi poverina pensava di ricevere tutto il romanzo e invece niente. Io almeno lo so e ci posso confrontare la traduzione per vedere cosa è meglio.
     
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19 replies since 29/4/2015, 17:19   199 views
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