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'Daughter of the rain and snow'
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Miniserie catalana in due parti tratta dall'omonimo romanzo di Josep Maria de Sagarra. Ambientata a Barcellona tra gli anni '20 e gli anni '30, la storia ruota attorno al declino della famiglia aristocratica dei Lloberola.
Cast: Pablo Derqui (Guillem Lloberola), Francesc Garrido (Frederic Lloberola), Pep Cruz (Marchese di Lloberola), Aida Folch (Conxa, baronessa di Falset), Pedro Casablanc (Barone di Falset).
Qui la vecchia discussione, dove potete trovare anche un link al trailer sottotitolato in inglese. La serie può essere vista sul sito della TV3 con i sottotitoli in catalano.
Ho scoperto casualmente che stava finalmente andando in onda e ho recuperato la prima parte oggi pomeriggio. La puntata è lunga, dura un'ora e mezzo, ma scorre molto bene e storia e parte dei personaggi hanno catturato subito il mio interesse. L'ambientazione era già un punto a favore: siamo a Barcellona nel 1929, anno in cui la città ha ospitato la sua seconda esposizione universale, in una Spagna che vive gli ultimi anni della dittatura di Miguel Primo de Rivera e si avvia verso il suo secondo periodo repubblicano. La storia, quella vera, rimane molto sullo sfondo, fa capolino di tanto in tanto nei discorsi o di persona (vedasi la breve apparizione di Primo de Rivera), perché a farla da padrona è la vita privata di questa aristocrazia in declino che dà in continuazione l'impressione di essere fuori luogo in una città moderna e modernista come Barcellona. Conosciamo subito la famiglia Lloberola, costretta a vendere un prezioso arazzo per far fronte a una crisi che l'ha duramente colpita: il marchese è un uomo religioso e orgoglioso, poco espansivo e poco incline agli sperperi; la moglie, così silenziosa e senza personalità, come se fosse parte dell'arredo; e poi Guillem, il figlio bon vivant e calcolatore. Frederic viene introdotto poco dopo, a casa della sua vecchia amante e preoccupato per un enorme debito contratto col barone di Falset mentre a casa lo aspettano la moglie, la figlia e la suocera che mantiene la famiglia e non perde occasione per rinfacciarglielo.
Dei fratello Lloberola, Frederic è, forse, quello meno interessante, ma potrei essermi lasciata facilmente influenzare da Pablo Derqui, che invecchia bene e recita ancora meglio. Nonostante nessuno dei due sia un personaggio positivo, mi sono annoiata seguendo le magagne di Frederic, che prima dichiara amore eterno a Rosa, l'amante, e poi le ruba i soldi per giocare e andare a donne, prontamente perdonato dalla donna perché boh, vent'anni d'amore cancellano tutto? Guillem, invece, ha più da fare, si muove di più in società ed è un freddo calcolatore che non si fa cogliere impreparato da niente e nessuno, neanche dal colpo di scena che chiude la puntataSPOILER (clicca per visualizzare)non credevo che il barone si sarebbe suicidato, o almeno non così presto, mi ero in qualche modo convinta che sarebbe passato dalla minacce ai fatti e avrebbe fatto uccidere Guillem più avanti
In generale, però, di personaggi positivi e senza segreti e ipocrisie non ce n'è neanche mezzo, forse solo la figlia di Frederic che si vede in pochissime scene, ma il bello della serie sta proprio in questo, nel non avere eroi. Altro punto a favore, poi, è la fotografia curata, nulla a che vedere con certe serie spagnole che facevano lacrimare anche i muri tant'era brutto l'effetto visivo che davano. Non so se la serie verrà o è stata venduta all'estero, ma il catalano non è una lingua difficile e il prodotto sembra buona, per ora consiglierei la visione. Vi aggiorno appena andrà in onda l'ultima parte!. -
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Ho recuperato ieri la seconda parte, leggermente più breve della seconda, ma anche molto più debole. Non so cosa mi aspettassi, il finale amaro era nell'aria, ma rispetto alla prima parte c'è stato un crollo e di quello che facevano i personaggi mi è importato assai poco. Frederic era ed è rimasto il Lloberola meno interessante, il suo ritorno alle radici in rovina della famiglia aveva del patetico e il personaggio è andato incontro al destino che si meritava. Guillem, come si era già capito, si era prefissato di avere la giovane vedova per sé ed è stato l'unico a raggiungere i suoi scopi. A differenza di Frederic, Guillem mi interessava di più, era meno ridicolo del fratello e decisamente molto più astuto (seguire le sue macchinazioni, per quanto discutibili, dava molte più soddisfazioni delle fisime di Frederic), ma in questa puntata ha perso parte del suo fascino. Avrei voluto vedere molte più scene con la nipote, che mi aveva fatto ben sperare, ma che poi ha avuto il finale più triste della storia.
Tirando le somme, Vida Privada non è un prodotto malvagio, anzi. Si vede che c'è stata molta cura nei dettagli e il cast era ottimo, ma forse ci sono delle cose che funzionano di più lette nero su bianco (ricordo che la miniserie è tratta da un libro) che viste sul piccolo schermo..
Vida Privada (2018) |
