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Il film è ambientato nell'Olanda del XVII secolo, in piena tulipomania (periodo in cui i bulbi dei tulipani erano talmente richiesti che si arrivò a speculare sul loro prezzo, che raggiunse cifre elevate prima di crollare drasticamente nel giro di poco), e ha per protagonista Jan Van Loos, un pittore al quale viene commissionato il ritratto di una donna sposata, Sophia, e finisce per innamorarsene. Tratto dall'omonimo romanzo di Deborah Moggach, il film è sceneggiato da Tom Stoppard.
Cast: Dane DeHaan (Jan Van Loos), Christoph Waltz (Cornelis Sandvoort), Alicia Vikander (Sophia), Holliday Grainger (Maria), Judi Dench (l'abadessa di Sant'Ursula), Tom Hollander (Dr Sorgh), Cressida Bonas (Mrs Steen).
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Vi invito a seguire questa serie, che da stasera (e poi ogni mercoledì) verrà trasmessa in prima serata su Rai Premium (x) 
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Tom Sturridge l'ho visto in Effie Gray e in The Hollow Crown e non mi è piaciuto in nessuno dei due, soprattutto nel secondo, dove aveva un ruolo chiave, mentre con Douglas Booth sono ferma a Great Expectaions della BBC, non mi era piaciuto e non ho voluto approfondire. Spero per loro che siano un po' migliorati, ma vedendo trailer e immagini li trovo fuori luogo, Sturridge in particolare. -
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Sto invecchiando anche io, ma in modo diverso, i film e le serie ggggiovani per ggggiovani mi hanno stancato 
o meglio, ci sta, è giusto usare il cinema e la tv per avvicinare i più giovani alla letteratura e alla storia, ma c'è modo e modo. Non posso giudicare il film in sé, non avendolo visto, ma il cast sì e i due protagonisti maschili sono tremendi, a mio avviso, e Tom Sturridge come Lord Byron fa ridere al solo pensiero. -
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Visto ieri. E' un film lento, fatto di meravigliosi paesaggi baschi, dialoghi in basco e, soprattutto, una storia di fratelli che si perdono e si ritrovano. Inizialmente la lentezza mi si era fatta insopportabile, ma poi ho capito che un film del genere non sarebbe stato lo stesso se il ritmo fosse stato più sostenuto, perché si sarebbe persa gran parte della delicatezza con cui viene raccontata la storia. Miguel Joaquín Eleizegui, come dicevo sopra, è realmente esistito: nato da una famiglia di contadini e affetto da gigantismo, Joaquín è passato alla storia come il Gigante de Altzo ed è stato esibito in Spagna e in Europa come un fenomeno, col beneplacito della sua famiglia. Il film parte da qui per raccontare la storia di due fratelli infelici: Joaquín, a cui viene negata una vita "normale" a causa della sua condizione, e Martín, che torna dalla guerra con un braccio fuori uso e la smania di andare in America. Nel film è Martín che decide di approfittare del fratello per avere soldi facili e realizzare il suo sogno, infischiandosene dei sentimenti di Joaquín, deluso da Martín che ha tradito la promessa di prendere in mano le redini della fattoria insieme. Martín passa per egoista per la maggior parte del film (e lo è), fino a quando un evento che non rivelerò lo fa tornare coi piedi per terra e lo fa riavvicinare a Joaquín, che chiede solo una vita "normale" e la felicità delle persone che ama.
Mi piacciono le storie che parlano di fratelli, soprattutto quando non scendono nel cliché dei fratelli che si fanno la guerra e si odiano perché qualcuno ha deciso che così deve essere. Handia, fortunatamente, non è uno di quelli: come dicevo, è una storia di fratelli che si perdono e si ritrovano, è presentata in modo molto delicato e il rapporto tra Martín e Joaquín è sì complesso, ma si evolve nel corso del film, appassiona, coinvolge, fa stringere il cuore. Era da tempo che un film non mi colpiva così e vi consiglio vivamente la visione. Se avete Netflix, potete trovare Handia lì nell'originale basco o doppiato in spagnolo, con sottotitoli in italiano, e suggerisco di lasciare l'audio in basco per i motivi che ora spiegherò. I due protagonisti sono gente semplice, dei contadini, e nelle campagne basche l'euskara era la lingua di tutti i giorni. Nel film ci sono una manciata di scene in cui la questione linguistica diventa protagonista, in una Martín viene addirittura deriso per il suo broken Spanish e Joaquín ha quasi sempre bisogno di qualcuno che gli faccia da interprete quando gli si rivolgono in spagnolo. Mettendo l'audio in spagnolo il film perderebbe molto e poi, credetemi, il doppiaggio spagnolo dà ai nervi, godetevi l'euskara e fatevi guidare dai sottotitoli. -
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Più che tormentata direi movimentata, quella che qualcuno potrebbe definire "una storia da film": incontri al cimitero nei pressi della tomba della madre di lei, la fuga in Europa, lui che lascia la prima moglie incinta perché follemente innamorato di Mary, William Godwin che inizialmente non vedeva di buon occhio la relazione tra il poeta e la figlia (senza però schifare l'idea che Shelley potesse aiutarlo economicamente), ma anche molte perdite che hanno duramente segnato Mary sia prima che dopo la lunga vedovanza. Questo film a me continua a dare l'impressione di essere indirizzato a un target abbastanza giovane, il cast lo dimostrerebbe, e meno esigente della sottoscritta perciò per ora me ne tengo alla larga. -
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Ciao, benvenuta! -
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1x01
... che poracciata l'inizio con la canzone moderna, i personaggi sul carosello e Becky che urla aveva già fatto scattare l'allarme e procedendo con la visione ho avuto solo conferme. Forse sono troppo vecchia per questi adattamenti giovani e freschi in cui i personaggi dell'Ottocento parlano come qualsiasi ragazzo/a che potremmo incontrare girando l'angolo e che fanno smorfie continue come questa perennemente stampata in faccia a Olivia CookeSPOILER (clicca per visualizzare)
E poi direi che nell'anno di grazia 2018 potremmo anche cominciare a dare il giusto peso alle descrizioni dei personaggi che vengono fatte nei libri, ché non sono messe lì a caso. Becky Sharp è esattamente l'opposto dell'attrice che la interpreta e ignorare così spudoratamente il contrasto tra l'aspetto angelico del personaggio ("pale, sandy-haired, and with eyes habitually cast down") e il suo essere una paraculissima arrampicatrice le fa perdere molto e le irritanti faccette della Cooke con me non funzionano. Ripeto, sono troppo vecchia per queste serie, ci ho provato, ma lascio senza rimpianti prima di arrivare a metà puntata. -
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Biopic su Catherine Weldon, artista e attivista di origini europee che è stata segretaria, interprete e avvocato di Toro Seduto.
Cast: Jessica Chastain (Catherine Weldon), Michael Greyeyes (Toro Seduto), Ciarán Hinds (James McLaughlin), Sam Rockwell (Colonnello Silas Grove), Chaske Spencer (Chaska), Michael Nouri (Karl Valentine), Bill Camp (Generale Cook).
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Film tratto dall'omonima pièce teatrale di Anton Chekhov, Il gabbiano, e diretto da Michael Mayer. Un'attrice di nome Irina decide di trascorrere l'estate nella tenuta di campagna di suo fratello Sorin. Per l'occasione porta con se Boris, uno scrittore di successo, nonché suo amante. Nina, una giovane e innocente ragazza di una tenuta vicina, si innamora di Boris.
Cast: Saoirse Ronan (Nina Zarechnaya), Annette Bening (Irina Arkadina), Corey Stoll (Boris Trigorin), Billy Howle (Konstantin Treplyov), Elisabeth Moss (Masha), Mare Winningham (Polina), Jon Tenney (Dr Dorn).
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Film tratto dal romanzo The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows, racconta la storia di una scrittrice che decide di scrivere un libro sugli abitanti di Guernsey e la loro vita durante la Seconda Guerra Mondiale.
Cast: Lily James (Juliet Ashton), Michiel Huisman (Dawsey Adams), Glen Powell (Mark Reynolds), Jessica Brown Findlay (Elizabeth McKenna), Katherine Parkinson (Isola Pribby), Matthew Goode (Sidney Stark), Tom Courtenay (Eben Ramsey), Penelope Wilton (Amelia Maugery).
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